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| Cena do filme "La Ciociara" Allocine (http://www.allocine.fr) |
Traduzi esta interessante entrevista, que foi publicada originalmente no site
Eleonora Brown - a Rosetta de "La Ciociara"- diz como via as filmagens, quando menina. Ela conta também um pouco sobre sua convivência com Sophia Loren.
Carmem Toledo.
"Avevo undici anni, per me era un gioco"
I ricordi di Eleonora Brown, l'attrice italo americana che interpretò il personaggio di Rosetta ne "La Ciociara"
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| Eleonora Brown atualmente (Fonte: http://www.repubblica.it) |
«Quel film mi ha reso popolare ed ancora vivo di rendita». Scherza Eleonora Brown, l’attrice italo-americana (papà dello stato di New York e mamma napoletana) che interpretò il ruolo di Rosetta (la ragazzina figlia di Sofia Loren “Cesira”) nel ricordare il film «La Ciociara» (girato nel 1960, tre anni dopo la pubblicazione del romanzo di Alberto Moravia).
Il successo del film in tutto il mondo consacrò la Brown. Sono seguiti altri film: Il Giudizio Universale, Il Marinaio di Gibilterra, “Il Tigre”, “Cuore matto...Matto da legare” . Nel 1967 Eleonora Brown decide di lasciare il cinema per l’università, anche se ha continuato a fare doppiaggio. L’abbiamo incontrata a Roma, dove vive dedicandosi alla sua famiglia e alle sue passioni: studiare, leggere e prendersi cura degli animali randagi.
Quanti anni aveva quando interpretò “La Ciociara”?
Avevo 11 anni e mezzo. Ne compii 12 durante le riprese e ricordo che Sofia Loren mi regalò un minigiradischi.
Lei, signora Brown, il libro di Moravia l’aveva letto?
Assolutamente no e soprattutto mi era stato vietato anche di leggere il copione. Così venivo a conoscenza delle battute giorno per giorno.
Come si era sentita in un ruolo così difficile?
Ero molto ingenua e non ho mai capito che cosa mi stessero facendo. Lo vivevo come un gioco: le corse nella chiesa per sfuggire ai marocchini, con De Sica che mi diceva di andare più piano. Dopo la scena della violenza, il regista avrebbe voluto darmi spiegazioni,ma la Loren glielo impedì per salvaguardare la mia fanciullezza. Ricordo che ai giornalisti che m’intervistarono dicevo persino che per quella scena mi ero molto divertita.
Tutti ricordano la scena degli occhi allucinati di Rosetta dopo lo stupro. Che effetto le fa rivedere o ricordare quelle immagini?
Ancora adesso mi commuovo, perchè rivedo la guerra, la sofferenza, il dolore.
Aneddoti e curiosità durante le riprese?
Ricordo che De Sica per farmi avere quel famoso sguardo, posizionò dietro la telecamera un bastone con attaccato un foglio di carta bianca ed al centro un puntino nero che io dovevo fissare mentre lui lentamente spostava il bastone. Ma forse l’episodio più intenso avvenne durante la scena finale in cui mi si dice che Michele (interpretato da Jean Paul Belmondo), il giovanotto a cui volevo bene, è morto. Dovevo piangere e De Sica arrivò a dirmi che i miei erano morti in America in un incidente d’auto. Piansi a dirotto, dovettero interrompere il lavoro, non riuscivo a girare. Continuammo solo dopo che mi fu giurato che non era vero.
Cosa ricorda con più piacere di quei mesi sul set?
Il senso di protezione nei miei confronti da parte di tutti. La Loren non voleva che in mia presenza si dicessero parolacce. Era come essere in una grande famiglia.
Hanno mai identificato il personaggio Rosetta con l’attrice Brown?
Nessuna trasposizione. Io vivevo in un mondo dorato. Per me era un film e basta. Solo a Napoli, qualche volta, capitava che le anziane mi facevano una carezza e mi dicevano “povera figliola, che t’hanno fatto quei cattivi”.Ma io continuavo a non capire a cosa si riferissero.
Quanti anni aveva quando interpretò “La Ciociara”?
Avevo 11 anni e mezzo. Ne compii 12 durante le riprese e ricordo che Sofia Loren mi regalò un minigiradischi.
Lei, signora Brown, il libro di Moravia l’aveva letto?
Assolutamente no e soprattutto mi era stato vietato anche di leggere il copione. Così venivo a conoscenza delle battute giorno per giorno.
Come si era sentita in un ruolo così difficile?
Ero molto ingenua e non ho mai capito che cosa mi stessero facendo. Lo vivevo come un gioco: le corse nella chiesa per sfuggire ai marocchini, con De Sica che mi diceva di andare più piano. Dopo la scena della violenza, il regista avrebbe voluto darmi spiegazioni,ma la Loren glielo impedì per salvaguardare la mia fanciullezza. Ricordo che ai giornalisti che m’intervistarono dicevo persino che per quella scena mi ero molto divertita.
Tutti ricordano la scena degli occhi allucinati di Rosetta dopo lo stupro. Che effetto le fa rivedere o ricordare quelle immagini?
Ancora adesso mi commuovo, perchè rivedo la guerra, la sofferenza, il dolore.
Aneddoti e curiosità durante le riprese?
Ricordo che De Sica per farmi avere quel famoso sguardo, posizionò dietro la telecamera un bastone con attaccato un foglio di carta bianca ed al centro un puntino nero che io dovevo fissare mentre lui lentamente spostava il bastone. Ma forse l’episodio più intenso avvenne durante la scena finale in cui mi si dice che Michele (interpretato da Jean Paul Belmondo), il giovanotto a cui volevo bene, è morto. Dovevo piangere e De Sica arrivò a dirmi che i miei erano morti in America in un incidente d’auto. Piansi a dirotto, dovettero interrompere il lavoro, non riuscivo a girare. Continuammo solo dopo che mi fu giurato che non era vero.
Cosa ricorda con più piacere di quei mesi sul set?
Il senso di protezione nei miei confronti da parte di tutti. La Loren non voleva che in mia presenza si dicessero parolacce. Era come essere in una grande famiglia.
Hanno mai identificato il personaggio Rosetta con l’attrice Brown?
Nessuna trasposizione. Io vivevo in un mondo dorato. Per me era un film e basta. Solo a Napoli, qualche volta, capitava che le anziane mi facevano una carezza e mi dicevano “povera figliola, che t’hanno fatto quei cattivi”.Ma io continuavo a non capire a cosa si riferissero.
(23 maggio 2007)
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Tradução para o Português (por Carmem Toledo):
"Tinha onze anos, para mim era uma brincadeira"
As recordações de Eleonora Brown, a atriz ítalo-americana que interpretou a personagem de Rosetta em "La Ciociara"
"Aquele filme me tornou popular e ainda lucro com ele." - Brinca Eleonora Brown, a atriz ítalo-americana (seu pai é de Nova Iorque e sua mãe, napolitana) que interpretou o papel de Rosetta (a garotinha, filha de Sofia Loren, “Cesira”) para recordar o filme “La Ciociara” (rodado em 1960, três anos depois da publicação do romance de Alberto Moravia).
O sucesso do filme em todo o mundo consagrou Brown. Seguiram-se outros filmes: “Il Giudizio Universale”, “Il Marinaio di Gibilterra”, “Il Tigre”, “Cuore matto...Matto da legare” . Em 1967 Eleonora Brown decide trocar o cinema pela universidade, apesar de ter continuado a fazer dublagem. Nós a encontramos em Roma, onde vive se dedicando a sua família e às suas paixões: estudar, ler e curar os animais abandonados.
Quantos anos tinha quando interpretou “La Ciociara”?
Tinha 11 anos e meio. Completei 12 durante as filmagens e me recordo que Sophia Loren me deu uma mini-vitrola.
A senhora havia lido o livro de Moravia?
Absolutamente não e sobretudo me era proibido até mesmo ler o roteiro. Então, dava-me conta das falas no dia a dia.
Como se sentia em um papel tão difícil?
Era muito ingênua e nunca entendi o que me faziam. Eu vivia aquilo como uma brincadeira: a corrida na igreja para fugir dos marroquinos, com De Sica me dizendo para ir mais devagar. Depois da cena da violência, o diretor queria me dar explicações, mas a Loren o impediu para salvaguardar minha infância. Recordo que aos jornalistas que me entrevistavam eu até dizia que aquela cena era muito divertida.
Todos se recordam da cena dos olhos alucinados de Rosetta depois do estupro. Que efeito lhe dá rever ou recordar daquelas imagens?
Agora mesmo me comovo, porque revejo a guerra, o sofrimento, a dor.
Anedotas e curiosidades durante as filmagens?
Recordo que De Sica, para fazer-me ter aquele olhar, posicionou atrás da câmera um bastão preso a uma folha de papel branca e no centro, um pontinho preto no qual eu devia fixar-me enquanto ele deslocava lentamente o bastão. Mas talvez o episódio mais intenso ocorreu durante a cena final na qual me foi dito que Michelle (interpretado por Jean Paul Belmondo), o jovem de quem eu gostava, estava morto. Eu devia chorar e De Sica chegou a me dizer que minha família havia morrido na América em um acidente de carro. Chorei desenfreadamente, tiveram que interromper o trabalho, eu não voltava a filmar. Continuamos somente depois que me foi jurado que não era verdade.
Do que você se recorda com mais prazer desses meses no set?
O sentido de proteção para comigo da parte de todos. Loren não queria que falassem palavrões em minha presença. Era como estar em uma grande família.
Nunca identificaram a personagem Rosetta com a atriz Eleonora Brown?
Nenhuma comparação. Eu vivia em um mundo dourado. Para mim era somente um filme. Apenas em Nápoles, algumas vezes, percebia que os idosos me faziam uma carícia e me diziam “pobre filhinha, que te fizeram esses malvados”. Mas eu continuava não entendendo a que eles se referiam.
Entrevista concedida ao site La Repubblica, em 23 de maio de 2007.
Tradução para o português por Carmem Toledo (http://culturofagicamente.blogspot.com).
Leiam também:
Crítica sobre o livro "La Ciociara" (de Alberto Moravia), que deu origem ao filme: http://sophiaierioggidomani.blogspot.com.br/2015/10/livro-la-ciociara-de-alberto-moravia.html
Crítica sobre o livro "La Ciociara" (de Alberto Moravia), que deu origem ao filme: http://sophiaierioggidomani.blogspot.com.br/2015/10/livro-la-ciociara-de-alberto-moravia.html
Postagem sobre os 52 anos do lançamento mundial do filme (2012): http://sophiaierioggidomani.blogspot.com.br/2012/12/52-anos-de-la-ciociara.html
Greer Garson recebendo, em nome de Sophia Loren, a estatueta do Oscar de Melhor Atriz por sua atuação em "La Ciociara": http://sophiaierioggidomani.blogspot.com.br/2012/11/oscar-de-melhor-atriz-1962.html
"Uma noite com Sophia Loren: tradução comentada por Carmem Toledo" (contém algumas curiosidades sobre a premiação por sua interpretação no filme): http://sophiaierioggidomani.blogspot.com.br/2016/09/uma-noite-com-sophia-loren-traducao.html
